In paese lo chiamavano Garbara per quel suo carattere duro e brusco come la terra aspra e asciutta che coltivava.
Il nonno Augusto
Eredita quella terra a S. Stefano di Valdobbiadene e continua a lavorarla nel rispetto della tradizione di famiglia.
Il papà Ambrogio
Detto Brosio, classe 1926, prosegue la coltivazione del vigneto e la vendita delle uve prodotte nella sottozona Cartizze.
Il titolare Mirco
Dà all’azienda agricola il nome Garbara e nel 2007 inizia a vinificare l’uva per la produzione di vini spumanti superiori.
5 stratificazioni nel tempo. 5 generazioni della famiglia Grotto con un legame lungo più di 100 anni nella terra del Prosecco.
Legàmi
Legàmi tra gli acini che nascono nell’architettura del grappolo. Legàmi tra i grappoli che maturano tra i piani della vite. Legàmi tra le viti che crescono in riga una accanto all’altra e danno vita al vigneto. Legàmi tra i fili di bollicine che, come filari, salgono per diventare spumante superiore.
È per questi legàmi che l’uomo si lega alla sua terra, un vignaiolo alla sua vigna. Lì, la terra ospita il lavoro dell’uomo che di generazione in generazione è garanzia dell’identità Garbara. Dà un nome e un’origine a un legame storico, dal 1865. Lì, il sapere contadino si intreccia ai fattori ambientali per rivelare la propria originalità. Quel senso del luogo che potrà essere percepito solo nel bicchiere.
Il vigneto
nell’annata
Non si tratta solo di fare vino.
C’è una terra, uomini che la lavorano, una storia la racconta. E c’è un legame che intreccia la parte fissa, il vigneto con la parte variabile, l’annata.
Il vigneto
nell’annata
Non si tratta solo di fare vino.
C’è una terra, uomini che la lavorano, una storia la racconta. E c’è un legame che intreccia la parte fissa, il vigneto con la parte variabile, l’annata.
Nel vigneto c’è la vite da coltivare e l’uva da raccogliere. Nell’annata ci sono i fenomeni climatici da gestire e le scelte vitivinicole da fare. E in cantina c’è la sua capacità come vignaiolo di conciliare gli opposti sulla terra per trovare l’equilibrio nel bicchiere. Tra il giorno e la notte, tra il caldo e il freddo, tra gli zuccheri e gli acidi. L’equilibrio di queste coppie determinerà l’annata del vigneto sulla terra che lo ospita.
Solo per pochi
Secco, tagliente, dritto. Ci piace il principio di trattare poco o nulla la pianta. Di esprimere il vitigno, non l’etichetta.
Ci piace il fatto di aggiungere la curiosità della sperimentazione alla certezza della tradizione. Di misurarci anche con noi stessi, non solo con la natura, per provare a vedere come va. Come nel 2012, quando Garbara è stata la prima azienda a produrre il Cartizze Metodo Classico. Ci piace l’idea di creare vini riconoscibili perché rompono gli schemi. Fatti non per piacere al mercato, ma per chi vuole scoprire il piacere della terra. Perché crediamo che il nostro compito sia accompagnare il vigneto nel suo cammino lungo l’annata. Lasciamo che la vigna sia quello che vuole essere ogni volta, in ogni anno. E che l’annata racconti attraverso il vino la sua origine, il vigneto.